Buñol: La Terra di Confine
Tra i “villaggi affascinanti” atorno di Valencia è Bunol, consciuta in tutto il mondo per l’evento denominato “La Tomatina”, la festa più spettacolare e famosa… ma Buñol è più da questo!!!
Locata 40 km distante di Valencia verso l´ovest, il comune appartiene alla regione di La Hoya de Buñol, e ha una posizione geografica particolare (347 m slm) con cui anfratti, fiumi, fontane, sorgenti, ecc. Essi formano un paesaggio unico, comme la Cueva del Turche (unità geologica formata da una cascata di 20 metri di altezza).
Buñol ha le sue radici in tempi antichi, le diverse culture abitato la zona (Preistorica, Bronzo, Iberica e Romana), durante il periodo romano e visigoto c’era un villaggio chiamato Bullion (bollente), ma non è stato fino al periodo islamico (s. XI ) quando fu fondata la localitá, con la costruzione del primo castello e l’insediamento della popolazione nei suoi confini.
Buñol e tutta la loro regione entraronno nel regno di Valencia a metà del XIII s., la villa fu donata, insieme ad altri, a don Rodrigo de Lizana nel 1238, essendo il confine tra Valencia e Castiglia. Nel 1279 Rodrigo de Lizana la dono all’Ordine dell’Ospedale, ma non piacendo al re Giacomo I questo dono, torno nelle mani del monarca, che é dato con l’intera regione di La Hoya per il suo figlio naturale Pedro Fernandez de Hijar. Da 1304 fino 1415 passa di mano in mano tra i membri della Corona d’Aragona e la morte di Martino I, passo da Ferdinando I e poi Alfonso V che a sua volta lo vendette a Berenguer Mercader che ha fondato la Baronia di La Hoya Buñol … “possedeva Mercader i popoli di Buñol, Yátova, Sette Waters, Macastre e Alborache e anni già inseriti, risolto nel suo ultimo testamento, concesso in data 30 giugno 1467, il fondamento del vincolo e mayorazgo della Baronia di La Hoya Buñol “... Così, la famiglia Mercader, era legata a La Hoya de Buñol fino al 1836, quando la Signoria finalmente fu restituita alla Corona.
A metà del XIX s. è stato prodotto nel termine di Buñol di grano, orzo, avena, mais, seta, vino, olio, legumi, frutta e verdura; aveva pecore e capre, così come mulini; le comunicazioni avevanno beneficiato la regione con la costruzione della strada da Madrid a Valencia e anche la ferrovia. Ma nel 1906 arrivo la epidemia di fillossera e il fine alla crescita economica e produttiva. Nell’aprile 1917 l’azienda Valenciana de Cementos compro da piccolo impianto di cemento locale, che è stato modernizzato e ha aumentato la scala di produzione di quello che è oggi. Durante la Guerra Civile, pur essendo un importante loco repubblicano e di anarchia, era relativamente tranquilla e non c’erano crimini violenti o abusi contro persone o cose. Negli anni settanta il 75% della sua forza lavoro era dedicata alle industrie della carta e del cemento, ma con la crisi economica della fine del XX s. Buñol e´stato riorientato verso nuovi settori come il Cibo e il Turismo sulla base di Cultura, Ambiente e Patrimonio.
Oggi in giornno Buñol è un posto altamente raccomandato da visitare, con un centro storico in cui monumenti come il Castello, risalente al s. XIII che si compone di due aree: Il settore Nord, posto militare e il settore Sud, di uso residenziale dei Signori di Buñol, dove si trova il Palazzo Mercader s. XIV, che oggi ospita il Museo Archeologico. La Chiesa del Salvatore che ospita il Museo Etnologico e dove è il Pantheon dei conti di Buñol. La chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo, il Parco San Luiggi dove si trova l’Eremita di San Luiggi Beltran. Il Mulino Galán un esempio del patrimonio pre-industriale ristrutturato come una biblioteca. L´Antica Hosteria, una vecchia locanda per scambio dei cavalli del XVII secolo, che ha mantenuto il suo stile rustico e oggi rimane ancora comme locanda.
La sua cucina è tipica per i plato di riso, i panini al prosciutto e cottoleta, il “ajoarriero” e la frutta alla padella; le feste sono l’ultima settimana di agosto con molte attività, tra le quali l’evento più noto è La Tomatina (ultimo Mercoledì di agosto). http://latomatina.info/la-tomatina/
© FernandoC.
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